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A 350 m dalle limpide e pescose acque del Torrente Marecchia, , Il Casalone è il frutto dell’attento restauro conservativo dell’antico “Castrum Sancti Paterniani” documentato fin dal 1264. La particole gastronomia forestale, le tartufaie aziendali, l’arboreto, l’aula didattica, le pubblicazioni, la biblioteca rurale, l’archivio storico e le visite guidate, fanno del Casalone il luogo dove l’agriturismo diviene selviturismo: una pausa rigenerante alla scoperta del bosco e dei suoi impareggiabili sapori

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Davide Paolini
by Staff

Davide Paolini (www.gastronauta.it) notissimo opinionista del sole 24 ore ha così scritto a proposito del nostro agriturismo il Casalone:


A ME MI PIACE

 

di DAVIDE PAOLINI

 

A far “selviturismo” vien appetito

 

Il nomadismo gastronomico presenta sempre scoperte affascinanti non solo per la replique montre suisse piacevolezza sensoriale offerta dai prodotti rari, da nuovi piatti e da sorprendenti momenti con personaggi, ma anche per la conoscenza di storie, di tradizioni e della cultura materiale dei luoghi. Niente a che spartire con la scoperta dell’acqua calda di quei locali, lì fermi, ingessati, immobili da anni, da decenni, ormai consunti di parole, ricolmi di voti, di commenti, di stelle e di interviste.

Il “ciboviaggiare” appunto mi ha trascinato nella spendida ed incontaminata foresta che tocca la Verna e Camaldoli fino a Badia Tedalda (A rezzo) dove mi ha colpito un termine: “selviturismo” dietro al quale ho scoperto un mondo da esplorare, soprattutto da spiegare ai bambini.

Si tratta della proposta di turismo forestale messa a punto da un colto toscano, Augusto Tocci e dalla sua famiglia che, con grande passione, ha avviato una scuola nel bosco per imparare a conoscere alimenti e medicamenti.

Non solo, il viaggio tra erbe, piante e frutti viene “condito” con tante credenze popolari e tradizioni, legate al luogo, con l’obbiettivo di trasmettere la storia di quei luoghi:

Così si va a scuola in un erbario vivente che comprende una lunga serie di piante del bosco (che poi trovano l’utilizzo nei piatti locali) e nell’arboreto didattico, collezione di piante arboree.

Durante il viaggio vengono insegnate nozioni di botanica per riconoscere le piante,orologi replica omega e poi anche insegnamenti pratici di gastronomia per l’uso in cucina di erbe, piante.

Non manca la visita alle tartufaie in compagnia di cani addestrati.

Questo soprattutto perché l’azienda selvituristica Casalone di Sanpatrignano dei Tocci (tel.0575714035) possiede delle tartufaie (magnatum Pico in autunno e lo scorzone in estate) nonché una buona produzione di frutti di bosco e di erbe selvatiche.

Ebbene questi ingredienti sono sono anche i grandi protagonisti della cucina di Maria Teresa Tocci: piatti sorprendenti, originali soprattutto nell’uso delle materie naturali che si possono appunto gustare al Casalone, dotato anche di alcune comode camere.

Il menù che ho potuto gustare ha avuto inizio con una serie di piccoli assaggi, ognuno dei quali originato dal bosco o dall’orto vicino: crostino al pisciacane (una sorpresa il sapore e il profumo di questa erba), crostino con salsa di crognole (altra lieta sorpresa, foglia di piantaggine con crema di nocciole, tortino al tartufo, libum di Catone, fiori di zucca ripieni.

Il di poi è partito con una zuppa squisita di un’erba a me, ahimè sconosciuta, la bardana, quindi tagliatelle di ortica ai funghi prugnoli, vanto della Romagna che confina con la Toscana Valtiberina (funghi poco conosciuti, ma a detta di molti, me compreso, dal sapore e profumo più intenso dei porcini) straccetti integrali con crema di strigoli, altro vanto di quella terra di confine della Tosco-Romagna.

Il proseguo è stato con quaglie, unica concessione alla carne, ma “nostrale” al ginepro con patate e insalata dell’orto.

Dulcis in fundo la crema bianca con marmellata, udite, udite di Kiwi  “selvatico, visitale nel bosco, ovviamente “. Confesso di non averna mai sentito parlare, né averlo mai visto prima di incrociare sulla mia strada il Tocci narrante.

Non solo il selvatico è diverso nella forma (si presenta come una oliva verde) dal frutto ormai comune  anche in Italia, ma peculiarmente nel sapore. Non è finita, ma è arrivato in tavola anche il budino ai lamponi, quasi un omaggio finale alla generosità del bosco.

Come poteva mancare un digestivo alle erbe? E allora eccoti lo spinello, guarda caso, di Sanpatrignano (questa località Toscana non ha nulla a che fare con la comunità che si trova in Romagna a pochi chilometri in linea d’aria), liquore a base di frutti di olivello spinoso che vegeta nei greti del fiume.

Un territorio davvero tutto da scoprire in replica watches sale cui manca una sola cosa per essere completo: il vino, ma basta fare pochi chilometri per disporre pure di bianchi e rossi.

Ma come si sa la perfezione non è di questo mondo come insegnano benedettini e francescani a Camaldoli e a la Verna.
Info@gastronauta.it





Azienda Agricola “Tocci Maria Teresa” . Selviturismo
Loc. San Patrignano, 53 - Comune di Badia Tedalda - Arezzo Toscana Italy tel.: 0575.714035 cell.: 339.3731825
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